OGNI bambina che si rispetti, prima o poi, gioca con il rossetto della mamma. Un gioco innocente, un desiderio di emulazione unito alla voglia di sentirsi 'grandi'. Fin qui niente di nuovo. Se non fosse che la tendenza a truccarsi delle adolescenti, o forse sarebbe meglio dire bambine, lungi dal restare confinata nelle camerette, è ormai un fenomeno dilagante. Basta frequentare il primo anno delle superiori per scoprire, come scrive su 1Repubblica 2 il lettore Stefano Bidetti, che "per una ragazza di 15 anni è molto importante sapersi truccare". A suo giudizio, con questa ossessione attuale per l'apparenza le adolescenti rischiano di perdere parte della loro freschezza e gioia di vivere, trasformandosi in "cortigiane spaventate dall'idea di rimanere fuori dal giro".
Quello che si scopre avventurandosi nel mondo rigorosamente rosa del trucco teen è che esiste una vastissima offerta di consigli ad hoc per questa fascia di giovanissime donne ma, soprattutto, che l'offerta non si rivolge solo alla fascia compresa tra i 13 e i 19 anni, ma che esistono linee cosmetiche ad hoc per bambine di 7/8 anni. Basta andare in un negozio di giocattoli per averne la riprova: il settore femminile è zeppo di cosmetici.
Sul coté virtuale esistono giochi in flash (come Pre-teen make up) che propongono una faccina ancora paffuta da abbellire con ombretti, ciglia e gloss colorati. Anche la vasta offerta videoludica comprende titoli rivolti a stiliste e truccatrici in erba, che possono divertirsi, ad esempio, scattando una foto al proprio volto e poi esercitandosi nella applicazione di un trucco 'virtuale'. La tendenza Made in Usa, come sempre, è extra large. Esistono siti rivolti ai genitori - visto che in questo caso il consumatore sa a malapena leggere - che stimolano la fiera madre o il fiero padre a mostrare (truccati) i propri figli. Do you have a cute kid? Domanda una dei maggiori siti, invitando a inviare una foto del proprio cucciolo. Scorre sotto gli occhi una rassegna di bambini agghindati, leopardati, acconciati e truccati come piccoli divi. Paradise of models, un altro approdo per giovanissimi edonisti, offre una vastissima selezione di baby modelline, con sguardi imbronciati e rossi artificiali sulle gote.
Il fenomeno non è da prendere con leggerezza secondo Loredana Lipperini, autrice del libro Ancora dalla parte delle bambine, che verrà riedito il primo settembre in edizione tascabile (per Feltrinelli), nello stesso periodo in cui esce il suo nuovo volume Non è un paese per vecchie. "Direi che il lettore di Repubblica è stato fortunato visto che da qualche anno a questa parte sono stati messi in commercio i cosmetici per bambine delle prime classi elementari e l'anno scorso hanno diffuso una linea di abbigliamento intimo leopardato per neonate. Si tratta di una precisa tecnica di marketing - spiega la scrittrice, concordando in parte con la risposta data da Augias - che si chiama 'abbassare l'entry point' cioè il punto di ingresso alla marca. In pratica si vuole indurre in una fascia d'età il desiderio per un prodotto naturalmente destinato a una fascia d'età superiore".
Ma quali sono le conseguenze di una così precoce trasformazione? Bruciare le tappe della crescita, anche se proposto sotto forma di gioco, non rischia di trasformare le bambine nella caricatura di se stesse? "Anche se è molto difficile generalizzare - prosegue la Lipperini - poché molto dipende dal contesto familiare e sociale in cui è immersa la persona, l'effetto devastante potrebbe essere quello di sviluppare un rapporto ossessivo con il proprio corpo. Considerare se stessi solo per l'aspetto esteriore, rinunciando a coltivare e valorizzare qualunque altra capacità".
Resta il dilemma: come comportarsi con le piccole adoratrici del make up? Come rispondere alle richieste di rossetti, ombretti e mascara provenienti da altezze poco superiori al metro? "Mia figlia ha ormai 18 anni, - racconta l'autrice - e fortunatamente quando era bambina non mi ha mai rivolto queste richieste. Ha cominciato a truccarsi autonomamente verso i 14/15 anni seguendo un proprio stile ispirato a un contesto musciale. E' abilissima nell'uso dei trucchi, lei come le sue amiche non seguono una tendenza modaiola ma tentano di personalizzare. Ma questo dipende dal tipo di accesso alla cultura e all'informazione che si ha. Né mia figlia né le sue amiche hanno mai visto un reality. Quando erano più piccole guardavano Mtv, ora la loro televisione è spenta, usano solo la Rete".


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