mercoledì 19 maggio 2010

Il "redditometro" cambia veste: entrano case, crociere e minicar.

FONTE:LASTAMPA.IT

Le nuove "spie" contro l'evasione
ROMA
Il Fisco affila le armi del redditometro. Ne aggiorna i parametri mandando in soffitta le roulotte ma introducendo tra le spese da monitorare l’acquisto di minicar, le iscrizioni a scuole esclusive e gli esborsi per viaggi, dalle crociere al safari.

La nuova versione del redditometro - ed è questa forse la novità maggiore - guarderà alla composizione del nucleo familiare e terrà conto delle diversità territoriali, non solo tra Nord e Sud ma anche tra città metropolitane e piccoli paesi: perchè un conto è vivere in affitto a Milano, altra cosa è farlo appunto in un piccolo borgo. Per ora il nuovo redditometro è un «ipotesi» messa al confronto con le categorie. Altri cambiamenti potranno essere introdotti, come valutazione più attenta degli aspetti delle famiglie di fatto. Ma certo la strada intrapresa è chiara.

L’Agenzia delle Entrate dichiara guerra all’evasione e, fa sapere, ha strumenti efficaci al suo fianco. Solo guardando alle auto di potente cilindrata acquistate nel 2007, ha scovato 97mila contribuenti che hanno speso il doppio di quanto guadagnano in un anno: il 15% sono dipendenti, il 25% imprenditori, il 48% lavoratori autonomi. Come dire, contribuente avvisato mezzo salvato: anche perchè uno degli effetti che si vuole raggiungere è proprio quello della deterrenza che spinge i contribuenti a dichiarare il giusto. Per mettere a punto questo nuovo strumento di accertamento sintetico del reddito, l’Agenzia delle Entrate è partita da una selezione di un campione di più di 800 mila famiglie che sono state suddivise in gruppi omogenei, per ora basati sulle stesse classi Istat (i single sotto i 35 anni, le coppie con un figlio, ecc.).

La novità più appariscente riguarda comunque gli indicatori utilizzati. Il Parlamento aveva chiesto di cambiare passo, di aggiornare uno strumento oramai datato. Ed ecco che, per risalire al reddito, si guarderà al possesso di case, alle spese per l’affitto, ai consumi per energia, gas, mutuo ma anche alle spese per la ristrutturazione (tutti dati che il fisco possiede già). Ci sono poi i mezzi di trasporto: alle auto e ai natanti si affiancano anche i motocicli e le mini-car, nonchè gli acquisti in leasing. Dai primi controlli, ad esempio, è emerso che sono molti a pagare rate di leasing superiori a quanto dichiarato. Il fisco utilizzerà comunque anche altri dati, relativi al tempo libero: le spese di viaggio, l’iscrizione a centri ippici e centri benessere, l’associazione a circoli esclusivi e gli acquisti presso case d’asta. Si guarderà anche all’iscrizione a scuole private, ma solo a quelle particolarmente costose.

Tutti i dati utilizzati riguardano importi certi, niente stime e l’accertamento scatterà solo quando ci sarà una discrepanza di rilievo tra quanto speso e quanto dichiarato. Arriverà allora l’avviso del fisco e, ovviamente, il contribuente o si adegua o dovrà dimostrare di avere altre fonti di reddito (come vincite alle lotterie o eredità). I commercialisti hanno comunque chiesto di «riequilibrare» la possibilità di difesa dei contribuenti, consentendo ad esempio di considerare il caso in cui acquisti o spese sono state fatte da parenti vicini, oppure valutando, al posto della famiglia tradizionale, quella composta da coppie di fatto, magari conviventi e con figli. L’altro nodo riguarda poi il rapporto con gli studi di settori. Non a caso alcune categorie, come la Cna, hanno detto chiaramente che per i controlli sui propri associati, lo strumento più affidabile è proprio quello degli studi.

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