FONTE: unita.itÈ stato un ordigno fatto esplodere contro un blindato Lince a causare la morte di due soldati italiani e il ferimento di altri due oggi in Afghanistan. È quanto fa sapere il comando italiano di Herat. Il fatto è avvenuto alle 9,15 locali. I quattro si trovavano a bordo di un blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 chilometri a sud di Bala Murghab. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri di Isaf.
E' polemica sulla missione
«Nessuna decisione sarà presa unilateralmente ma insieme a livello internazionale». Lo dice Roberto Calderoli, ospite di «La Telefonata» su Canale 5, a proposito della eventuale decisione del governo italiano di lasciare l'Afghanistan dopo le ultime due nuove vittime italiane. L'esponente leghista non nasconde le perplessità del Carroccio sulla missione a Kabul e sottolinea: «Al di là delle vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono o meno a qualcosa».
Poco dopo la nota di Palazzo Chigi: «Il Presidente Berlusconi -si aggiunge- ha espresso il profondo cordoglio, suo personale e dell'intero Governo, alle famiglie dei militari caduti. E ha inviato il suo augurio a quelle dei soldati feriti. Il presidente ha sottolineato al tempo stesso la fondamentale importanza della missione in Afghanistan per la stabilità e la pacificazione di un'area strategica». Il leader del Pd, Pierluigi Bersani sollecita non una critica alla missione in Afghanistan ma una riflessione seria e una discussione da fare in Parlamento. «Certamente noi non possiamo consentire che i talebani sconfiggano l'intera comunità internazionale, ma bisogna che riflettiamo sull'evoluzione di quella missione, così come per altro sta facendo il presidente americano Obama». Questi ha espresso l'esigenza di un atto di responsabilità del governo afghano, un coinvolgimento più diretto e impegnativo per le potenze confinanti». Bersani sottolinea l'urgenza di discutere, dunque, in Parlamento sull'evoluzione della missione che dovrebbe passare da «una missione che fronteggia i talebani a una missione in appoggio al governo afghano e via via garantire elementi ordinari di sicurezza».
Le vittime
Risiedevano a Torino i due militari morti oggi nell'attentato tra Herat e Bala Murghab. Sono alpini della brigata Taurinense. Si tratta di alpini del 32/0 reggimento genio alpino di Torino. Le due vittime dell'attentato di questa mattina a Bala Murghab, in Afghanistan, sono il sergente Massimiliano Ramadù di 33 anni, di Velletri (Roma) e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, di 25 anni, della provincia di Bari.
I feriti
Sono il I caporal maggiore Gianfranco Scirè, 28 anni, originario di Palermo e il caporale Cristina Buonacucina, originaria di Foligno (Perugia). La ragazza ha un profilo su Facebook. Tra le informazioni disponibili a tutti indica solo il sesso, donna, e come immagine del profilo propone la foto di un cane labrador. Tra le pagine web preferite dal caporale Buonacucina quelle dedicate all'esercito e agli alpini, ma anche alle donne della polizia penitenziaria.
Il rientro delle salme
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa ha detto che le salme rientreranno in Italia mercoledì. Il ministro nel corso di una conferenza stampa ha detto: «Abbiamo ritenuto oggi e continuiamo a ritenere che il rischio sia connesso all' importanza della missione». «Tutti ci interroghiamo quotidianamente - ha detto La Russa rispondendo alle domande dei giornalisti che facevano riferimento a quanto detto dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli - anche io mi interrogo come e forse di più di Calderoli ma lo ringrazio perchè ha anche dichiarato che facciamo parte di una missione internazionale e che contribuiamo a fare decidere gli organisi internazionale ma non in modo unilaterale». «Oggi abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere - ha concluso - che il rischio sia connesso all'importanza della missione».
La dinamica dell'attacco
Secondo La Russa, «l'attentato terroristico è stato realizzato - ha spiegato - con un esplosivo artigianale di grande potenza posto in modo da colpire una colonna che non era solo italiana ma anche spagnola, americana e dell'esercito afghano, composta da 130 mezzi per 400 militari. Non era quindi diretta all'equipaggio italiano ma a indirizzata all'operatività dei militari via terra».
Sono in corso i rilievi tecnici che serviranno a risalire alla natura della bomba fatta deflagrare al passaggio dell'autocolonna di Isaf e a chiarire la dinamica dell'attacco, verificatosi tra Herat e Bala Murghab. Un'indagine è stata aperta dal comando militare in seguito all'attentato.
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