giovedì 18 agosto 2011

Prandelli: "Ragazzi, pagate Siamo un mondo di privilegiati"

FONTE : WWW.LASTAMPA.IT

Il ct della Nazionale:è giusto prendere i soldi dove ci sono.

«Isoldi si prendono dove ci sono». Cesare Prandelli, ct della Nazionale, è un uomo di buon senso spesso in disaccordo con il mondo del calcio quando eccede nella difesa dei propri privilegi. È stato lui a introdurre un codice di comportamento cui si devono attenere i giocatori che arrivano in Nazionale. Così Prandelli non condivide le polemiche sul contributo di solidarietà che molti calciatori ritengono di non dover pagare scaricandolo sui club. «Io sono un lavoratore subordinato alle dipendenze della Federcalcio - dice il ct - ma non mi sono proprio posto il problema se debba pagare io o il mio datore di lavoro. Se c’è da pagare si paga e basta».

Dunque i calciatori sbagliano?
«Lo sbaglio sta nel parlarne troppo. Non c’è niente da dire: il dato di fatto è che siamo dentro una crisi paurosa, il Paese affronta un’emergenza eccezionale e chiede uno sforzo a tutti per uscirne e non crollare. La solidarietà non si può pretendere da chi arriva con fatica a fine mese, i soldi si chiedono a chi può permettersi di darli. Mi sembra normale».

Si dice: i giocatori pagano il 43 per cento di tasse, quindi fanno già la loro parte per aggiustare il bilancio.
«Siamo tra i migliori contribuenti dello Stato e anche a me girano le scatole nell’aggiungere quest’altra tassa, tanto più che non parliamo di cifre modeste. Ma qual è l’alternativa? Far pagare chi non può? Affrontiamola come un’emergenza straordinaria, come quando Prodi chiese un prelievo forzoso per riaggiustare i conti e permetterci di entrare nell’euro. E speriamo che, come allora, serva a qualcosa» Il ministro Calderoli è stato durissimo: i calciatori - ha detto - sono viziati. È d’accordo? «Non mi permetto di dare giudizi e non credo che si debba generalizzare. Qualche volta è vero che chi sta nel calcio pensa di vivere in un mondo a sé e non riflette sul fatto che è già un privilegiato a starci. Ecco, credo che in certe situazioni bisognerebbe riflettere un po’di più».

Prandelli, come finirà?
«Prevarrà il buon senso».

Dunque non crede che si arrivi allo sciopero?
«Si sta facendo una grande confusione tra due questioni che sono totalmente distinte. Qui parliamo di un contributo straordinario chiesto a chi supera una soglia di stipendio mentre il braccio di ferro tra i calciatori e i club riguarda un aspetto contrattuale da affrontare separatamente. Certo, in un momento di forti contrasti si rischia di fare di tutt’erba un fascio. Ma è sbagliato».

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