FONTE: BARIMIA.INFO
E' stata riassunta la dipendente della Cgil di Andria. Questa vicenda ha occupato, nei giorni scorsi, le pagine di cronaca italiana provocando grande sgomento per quanto accaduto alla donna: è stata licenziata dal patronato per essersi assentata, da lavoro, per un lungo periodo. Non lo ha fatto per negligenza, ma al contrario si è dovuta sottopporre a delle cure perchè aveva riscontrato un tumore alla tiroide.
La dipendente del patronato si era assentata per quattro mesi dal lavoro, precisamente da Novembre scorso, comunicando regolarmente la sua assenza tramite certificati medici. Ma il segreatrio che ha deciso il suo licenziamento non era d'accordo tanto da indicare, come causa di licenziamento, "assenza ingiustificata". Ed ecco che il 27 Aprile arriva, ad Anna D'Alò, la sua lettera di licenziamento nonostante avesse già preso servizio dal 19 dello stesso mese.
Così questa "brutta" storia si conclude con "l'assoluzione" della dipendente, del resto non poteva essere diversamente. Il lavoro rappresenta sempre un dovere a cui bisogna adempiere, ma non si possono tralasciare o prevaricare bisogni primari di un dipendente che non ha deciso di allontanarsi per una vacanza, ma per combattere una malattia pericolosa. Almeno su queste problematiche il lavoratore deve essere sempre compreso, specie se le comunicazioni sono regolari e rispettose.
tutto è bene ciò che finisce bene.....certo che sti sindacati......
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